Allestimento della collezione Ceramiche, Pilotta
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CHI
COMMITTENTE | Ministero della Cultura – Complesso Monumentale della Pilotta
PROGETTISTI | RTP
Progetto architettonico: Arch. Luca Oddi
Progetto elettrico: Ing. Giampaolo Vecchi
Progetto Impianti: Per. ind. Dante Coruzzi
DIREZIONE LAVORI | arch. Emanuela Rossi SABAP
FOTO | Michele Sibiloni
COSA | Progetto di restauro e allestimento museale
DOVE | Parma – Complesso Monumentale della Pilotta
QUANDO | 2019-2021
Un rinnovamento del Museo Archeologico
Il progetto di allestimento della collezione Ceramiche del Museo Archeologico di Parma fa parte di un ben più ampio processo di riordino dell’intero patrimonio del Complesso Monumentale della Pilotta. Questo ha avuto inizio con l’ultima riforma del Ministero della Cultura che ha visto la creazione di diversi poli museali autonomi, di cui la Pilotta è uno di questi.
Prendendo il via da una rinnovata visione di arte globale si sta procedendo in un percorso che, scaturendo da quanto è stato frutto degli scavi nel territorio, trova nelle collezioni (etrusca, greca, romana, egizia…) un fondamentale riscontro di coerenza e dialogo fra le diverse testimonianze culturali.
Il progetto
Posta nell’estrema ala ovest del Museo, la sala è baricentrica fra la prima parte del percorso espositivo e i locali dell’ala sud: la biblioteca e gli uffici.
L’intervento, concentrato sul solo locale del Museo Archeologico denominato Sala delle Ceramiche, ha come obiettivo principale quello di riportare alla luce il soffitto cassettonato in legno databile ad inizio secolo (1934) e ora nascosto da un solaio in latero cemento. La sala, che oggi si presenta come un involucro uniforme di superfici intonacate, va a riscoprire uno degli elementi che la caratterizzavano prima degli interventi di restauro degli anni sessanta.
Fotografie di inizio secolo dimostrano che la sala ospitava il Tavolo del Trionfo al centro e importanti arazzi farnesiani sulla parete est. Apparati decorativi in stucchi e marmi erano posti al di sopra delle porte, ricchi sistemi di tendaggi contornavano le ampie finestre. L’intervento va quindi a restituire questo importante elemento architettonico alla sala. Anche le proporzioni originali dell’ambiente sono ristabilite; rispetto al solaio che si vede oggi la sala si alzerà di circa un metro e mezzo, raggiungendo un’altezza di 7, 30 metri.
Al centro della sala è riposizionato il grande tavolo in legno su cui era esposto, proprio in questa sala, il Trionfo da Tavola. Sopra sono state posizionate le ceramiche, la loro distribuzione è di tipo cronologico, andando a mettere in evidenza alcuni pezzi più significativi. Delle teche in vetro sono posate sul tavolo e le ceramiche dentro ad esse, singolarmente o a piccoli gruppi.
Nelle quattro vetrine confermate sulla parete nord sono invece esposti i frammenti di vasellame, mettendo in evidenza le caratteristiche tipologiche, i temi trattati nelle raffigurazioni, le tecniche di decorazione. Le vetrine sono state oggetto di un intervento di manutenzione e pulitura, atto a ripristinare le caratteristiche estetiche delle parti a vista. A fare da contraltare a questo elemento, sulla parete sud, è stata riposizionata la quinta vetrina che contiene il tondo, fondo di bacile, che raffigura la divinità Oceano.
I busti delle collezioni Farnesiane, sei, sono stati posti fra le cinque finestre che si affacciano sul Lungoparma. Sul lato opposto, le tre figure stanti e la testa di Giove, fra le due porte.