Casa V-F

____________________

CHI

COMMITTENTE | Privato

PROGETTISTI | arch. Luca Oddi; ing. Francesca Iavasile

IMPRESA | EDILE: Cagozzi; Carpi; Casainterni – IMPIANTI: Bertani; Massari – FINITURE: Bandini; Ferrari; Capitani

DOVE | Parma

COSA | Progettazione architettonica (preliminare – esecutiva – interior design); Direzione lavori

QUANDO | 2014 progettazione – 2014/2015 realizzazione

CREDITShomifay, europaconcorsi

pianta

APPARTAMENTO V-F [Parma].

Un unico grande spazio dalla forma pressoché quadrata, con un solo affaccio sulla generosa corte interna del palazzo. Tre finestre che individuano altrettante navate, scandite dalla presenza di nodose travi in legno di rovere. Sono questi gli elementi generatori del progetto. Una volta indagate le esigenze della committenza, il disegno degli spazi ha seguito con coerenza la naturale scansione impartita dal contenitore principale.

Determinante nelle scelte progettuali è stata la necessità di creare un rapporto visivo con le uniche tre aperture da tutti i locali principali dell’appartamento. La “fascia di rispetto” di due metri che corre lungo la parete del cortile ha proprio questa funzione, assieme a quello di garantire un apporto di luce naturale il più omogeneo e costante possibile a tutta la superficie.

La navata centrale, la più generosa, è occupata dal soggiorno e dalla cucina che fa da fondale. Questo spazio non è concepito in modo rigido: all’occasione infatti ne entra a far parte anche la fascia affacciata sul cortile. Sono le due grandi porte scorrevoli in vetro a determinare la conformazione degli spazi. Sono loro a stabilire se siano il soggiorno o la camera da letto o lo studio ad avere la prevalenza.

Si può forse parlare di uno “spazio liquido” dove gli elementi dell’architettura, assieme alla luce naturale costante, concorrono a modificare le superfici concesse e sottratte alle diverse funzioni.

Questo contenitore unico mantiene protagoniste, da ogni punto di osservazione, le peculiarità spaziali: l’orditura primaria e secondaria in legno del soffitto, la pavimentazione in parquet a doghe di grande formato che corre con l’andatura delle venature a favore della luce naturale, gli oggetti architettonici di progetto, quali le putrelle di irrigidimento strutturale e i grandi setti che corrono sotto di esse.

Unici elementi che vanno a contaminare la chiarezza formale di tale struttura sono i due volumi, indipendenti, autoreferenziali, che individuano la stanza da bagno e lo spazio di ingresso all’appartamento. La loro altezza lascia libera la vista nei confronti del solaio ligneo. I paramenti murari sono costruiti in modo da far percepire i due volumi come indipendenti dal resto della struttura, come se fossero due scatole infilate nelle due campate minori, a dare l’impressione che ci possano scorrere dentro.